Il MOSE e il rischio nascosto del metilmercurio nella Laguna di Venezia
Il MOSE e il rischio nascosto del metilmercurio nella Laguna di Venezia
La Laguna di Venezia è un ecosistema unico e delicato, la cui salvaguardia è fondamentale per il patrimonio naturale e culturale italiano. Il sistema MOSE (“Modulo Sperimentale Elettromeccanico”) è stato progettato per proteggere Venezia dalle inondazioni causate dall’acqua alta, un fenomeno sempre più frequente a causa dell’innalzamento del livello del mare e dei cambiamenti climatici. Tuttavia, uno studio recente ha evidenziato un effetto collaterale inatteso: l’aumento della formazione di metilmercurio, una sostanza tossica per l’ambiente e la salute umana.
Cosa è il metilmercurio e perché è pericoloso?
Il metilmercurio è una forma organica del mercurio, altamente neurotossica, che si accumula negli organismi acquatici attraverso il processo di bioamplificazione. Questo significa che pesci e molluschi, base della catena alimentare, possono accumulare elevate concentrazioni di metilmercurio, rappresentando un rischio per la salute umana, specialmente attraverso il consumo di prodotti ittici.
Come influisce il MOSE sulla formazione del metilmercurio?
Il MOSE, isolando temporaneamente la laguna dal mare durante le chiusure, modifica il regime idrodinamico. La riduzione del ricambio d’acqua porta a un calo della concentrazione di ossigeno disciolto, creando condizioni favorevoli per la metilazione del mercurio nei sedimenti. Durante simulazioni di chiusura prolungata del MOSE, i ricercatori hanno osservato:
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Un aumento della concentrazione di metilmercurio nell’acqua sovrastante i sedimenti.
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Il rilascio di carbonio organico disciolto e composti labili, che favoriscono l’attività dei microrganismi responsabili della metilazione.
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Effetti più marcati nei mesi caldi, quando le temperature elevate intensificano i processi microbici.
Implicazioni per la salute della Laguna
Questi cambiamenti potrebbero avere conseguenze rilevanti per l’ecosistema lagunare e per le specie che lo abitano. In particolare:
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L’accumulo di metilmercurio potrebbe compromettere la qualità della fauna ittica, con possibili rischi per la salute pubblica.
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Le aree più confinate della laguna, come quelle vicine al Canale Osellino, potrebbero diventare hotspot di metilazione del mercurio.
Cosa si può fare?
In un contesto di cambiamenti climatici, con l’aumento delle temperature e delle chiusure del MOSE, è fondamentale adottare misure per mitigare questi impatti. Tra le proposte emergono:
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Monitoraggio continuo: Implementare sistemi di monitoraggio della qualità dell’acqua e dei sedimenti per valutare le variazioni delle concentrazioni di metilmercurio.
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Gestione adattiva del MOSE: Valutare l’impatto ambientale delle chiusure in base alla stagione e alle condizioni climatiche.
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Ricerca scientifica: Promuovere studi integrati per comprendere meglio i processi di metilazione del mercurio e le loro dinamiche.
Conclusioni
Lo studio sul potenziale impatto del MOSE evidenzia come le soluzioni tecnologiche, sebbene indispensabili, possano avere effetti imprevisti sugli ecosistemi naturali. La protezione di Venezia dalle inondazioni deve andare di pari passo con la tutela della salute della laguna e dei suoi abitanti. Solo attraverso un approccio olistico e basato sulla conoscenza scientifica possiamo garantire un equilibrio sostenibile tra difesa del territorio e conservazione ambientale.
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Come sempre vi lasciamo alla lettura dell’articolo.