Impatto del traffico navale su coste e canali lagunari
Problematiche complesse spesso semplificate nella contrapposizione tra progresso e salvaguardia. Possono coesistere attività antropiche e il rispetto per l’ambiente?
Si, ma appunto è complesso.
Un modo per semplificare la complessità è lo studio dei fenomeni siano essi gli impatti che le nostre attività producono, siano essi legati all’eterogeneità degli habitat che ci ospitano. La ricerca è fondamentale in tutto questo ed è strumento indispensabile per trovare il punto di contatto.
Il gruppo di ricerca guidato da Luca Zaggia da anni studia le dinamiche del moto ondoso e gli effetti erosivi che lo stesso produce sui margini delle casse di colmata a lato del trafficato canale Malamocco Marghera che unisce, come suggerisce il nome, la bocca di porto di Malamocco con l’area portuale di Marghera.
La storia del canale è legata alla nascita e crescita dell’area portuale ed è sempre stato oggetto del contendere nelle discussioni sulla salvaguardia lagunare.
Gli effetti che chiaramente si evidenziano nel breve tratto del canale che costeggia le casse di colmata, sono riproducibili in molti altri grandi porti situati sugli estuari e in altre lagune costiere. E’ per questo che il “modello di approccio integrato per la gestione sostenibile della navigazione e la definizione di strategie per la mitigazione degli effetti indesiderati del traffico navale” proposto da questa ricerca, è esportabile e adattabile alle diverse aree geografiche anche oltre la laguna di Venezia.
Come sempre vi lasciamo l’articolo completo e un’intervista a Luca Zaggia sul tema del moto ondoso.
Zaggia Così il traffico navale danneggia coste e canali - Villaggio Globale-2021