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Pubblicata il 18-06-2021


Biologia, biodiversità e servizi ecosistemici offerti dalla Laguna

L’ambiente lagunare, con le sue numerose nicchie ecologiche, permette la coesistenza di un ampio numero di differenti specie di microganismi, piante e animali, creando un equilibrio fondamentale per la vita. È la biodiversità e l’equilibrio con l’ambiente, infatti, che garantiscono tutta una serie di servizi, anche per l’uomo, detti “servizi ecostemici”, ovvero il contributo della struttura e del funzionamento degli ecosistemi al benessere dell’uomo, fondamentali per la sopravvivenza di tutte le specie, anche la nostra.

La laguna veneziana, nonostante la sua capacità di resilienza (intesa come capacità del sistema di ritornare allo stato originario dopo una perturbazione), a causa delle molteplici pressioni antropiche e dei cambiamenti del clima è a rischio di perdita sostanziale degli habitat caratteristici, cui consegue necessariamente la perdita di biodiversità e la perdita dei servizi ecosistemici associati.

L’ambiente naturale e quello urbanizzato costituiscono invece un patrimonio da gestire oculatamente, le cui risorse non vanno sprecate ma utilizzate e riusate in maniera efficace. Il concetto di sostenibilità assume sempre più importanza, quale guida a sviluppi territoriali, urbani, industriali che siano compatibili con la minimizzazione del rapporto costi-benefici per l’ambiente e il riutilizzo di risorse esistenti.

Appare dunque più che mai necessario valutare i cambiamenti in atto in termini di habitat e comunità biotiche, ponendo particolare attenzione al rilevamento di nuove specie alloctone che potrebbero influenzare fortemente i servizi ecosistemici lagunari.

Sin dai I e II Programma di Ricerca CORILA le ricerche di CORILA sono state focalizzate su molteplici tematiche: studi sull’efficienza del metabolismo lagunare; punto della situazione sulla biodiversità della laguna di Venezia; azione della catena trofica sul metabolismo; conservazione ed evoluzione degli habitat lagunari; effetti climatici sulla produttività ittica, ecc.

L’esercizio del sistema MOSE implica numerosi potenziali impatti sulla circolazione idrodinamica lagunare, sulle caratteristiche fisico-chimiche dell’acqua all’interno della laguna, sui regimi mareali, sullo scambio di sedimenti mare-laguna, sui processi ecologici e morfologici lagunari, sui cicli vitali degli organismi lagunari e, nel suo insieme, sulle comunità e l’ecosistema lagunari. In particolare, le variazioni della biodiversità che caratterizza la laguna e sostiene attività di pesca e acquacoltura importanti per l’intero alto-Adriatico sono intimamente connesse con i cambiamenti morfologici del sistema. È dunque centrale, nel Programma di ricerca Venezia2021, sviluppare metodi e applicazioni per un monitoraggio che possa valutare i cambiamenti simultaneamente in atto in termini di morfologia, habitat e comunità biotiche conseguenti l’esercizio del sistema MOSE.

Il progetto Interreg Italia-Slovenia GreenHull, in cui CORILA è partner, mira a sperimentare soluzioni innovative per la pulizia dello scafo delle navi, importante non solo per la prevenzione dell’inquinamento chimico ma anche per impedire introduzione di specie esotiche aliene, la cosiddetta bioinvasione. Verrà realizzato un prototipo per la pulizia delle incrostazioni degli scafi delle navi, costituito da una piattaforma multisensoriale subacquea, con l’unità di pulizia integrata ad un impianto di depurazione modulare che filtrerà i composti inquinanti e gli organismi delle acque di scarto della pulizia, prima della loro reimmissione in mare.

All’interno del progetto Interreg Italia-Croazia CASCADE, CORILA supporterà IUAV nello sviluppo e nella conduzione di campagne di osservazione in situ nell’area delle “Tegnùe di Chioggia” per definirne lo stato dell’ecosistema e la sua vulnerabilità, con l’obiettivo finale di ripristinare le specie minacciate di estinzione e di sostenerne la gestione integrata degli ecosistemi interni, costieri e marini in Italia e Croazia.

CORILA è partner di MEDREGION (DG environment), che ha l’obbiettivo di fornire un supporto agli stati membri delle regioni/subregioni del Mediterraneo per l’implementazione della Direttiva Quadro sulla strategia per l’ambiente marino (Marine Strategy Framework Directive-MSFD-2008/56/CE) che pone agli Stati Membri l’obiettivo di raggiungere il buono stato ambientale per le proprie acque marine, cioè la capacità di preservare la biodiversità e la “vitalità dei mari”. A tale scopo sono stati definiti 11 descrittori che descrivono la qualità dell’ecosistema degli habitat una volta che il buono stato ambientale è stato raggiunto. Per quanto riguarda il Descrittore 1, la “biodiversità”, essa è mantenuta: la qualità e la presenza di habitat nonché la distribuzione e l’abbondanza delle specie sono in linea con le prevalenti condizioni fisiografiche, geografiche e climatiche.

Il progetto LIFE FORESTALL, di cui CORILA è Lead Partner, contrasta la perdita di biodiversità recuperando e conservando habitat prioritari nell’Oasi WWF di Valle Averto, zona umida d’importanza internazionale secondo la Convenzione di Ramsar e all’interno di due Siti Natura 2000. Le pressioni antropiche ed i cambiamenti del clima mettono a rischio la biodiversità specifica di questo ambiente e le azioni di tutela attiva sono necessarie per preservarla. Il progetto prevede infatti, come obiettivo principale, il recupero e la conservazione degli habitat “7210* Paludi calcaree con Cladium mariscus e specie del Caricion davallianae”, che verrà esteso da 0,03 a 6,19 ettari, e “91E0* Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior”, che verrà esteso da 1,25 a 11,60 ettari, entrambi prioritari secondo la Direttiva “Habitat” (1992/43/CEE). Sono anche previste azioni per l’incremento dell’avifauna autoctona con l’installazione di zattere artificiali per incentivare la riproduzione. È infine previsto il contenimento di alcune specie esotiche come il “pesce siluro”, che minaccia la biodiversità locale.

DANUBIUS-RI, il Centro internazionale per gli studi avanzati sui sistemi fiume-mare, di cui CORILA fa parte, è un’infrastruttura di ricerca ambientale distribuita sulla tabella di marcia del Forum strategico europeo sulle infrastrutture di ricerca (ESFRI). La visione di DANUBIUS-RI è quella di realizzare sistemi fiume-mare sani e promuovere il loro uso sostenibile offrendo un’infrastruttura di ricerca integrata all’avanguardia dalla sorgente del fiume al mare; facilitando un’eccellente scienza interdisciplinare e fornendo le conoscenze integrate necessarie per gestire e proteggere i sistemi fiume-mare. Tra le priorità di ricerca per i primi cinque anni di attività di DANUBIUS-RI vi sono “Biodiversità: comprendere la relazione tra biodiversità e connettività nei sistemi fiume-mare e la sua risposta a molteplici fattori di stress” e “Servizi ecosistemici: comprendere e quantificare in che modo il cambiamento dei sistemi fiume-mare influenzerà la futura fornitura di servizi ecosistemici e come questi possono essere sostenuti”.

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